Bruxelles - L'invasione dell'Ucraina ha rappresentato uno spartiacque per l'Europa anche in termini economici: dal marzo scorso, in deroga alle consuete norme comunitarie, Bruxelles ha preso 210 decisioni autorizzando 190 misure nazionali per 672 miliardi di euro di sussidi pubblici. L'ampio spazio fiscale disponibile rende la Germania la regina degli aiuti di Stato, con oltre la metà delle misure approvate dall'Ue. Nella mappa una panoramica per Paese degli stanziamenti, stando agli ultimi dati elaborati dalla Commissione europea (tra parentesi la percentuale sul totale degli aiuti approvati):

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Ora, per rispondere al maxi-pacchetto da 370 miliardi di dollari di sussidi pubblici messi a disposizione dagli Stati Uniti nel loro Inflation Reduction Act, Bruxelles ha messo sul piatto dei governi nazionali una 'deregulation' delle norme Ue sugli aiuti di Stato per i settori verdi, risorse dirottate, e possibili nuovi fondi da valutare sul medio termine. Gli elementi principali del piano:

* AIUTI DI STATO - Un quadro normativo semplice e prevedibile per aprire i sussidi pubblici fino al 2025, con un'avvertenza al rischio di frammentazione del mercato unico: dovranno essere circoscritti ai settori verdi (su tutti, pannelli solari, batterie, turbine eoliche o pompe di calore), ma anche agevolazioni e aiuti diretti alle aziende ricalcati su quelli offerti dagli americani. E i sussidi potranno essere anche economicamente "corrispondenti", andando cioè a toccare le stesse cifre offerte da Usa, Cina o altri Paesi terzi, per scongiurare il rischio di delocalizzazione.

* RISORSE PONTE - Nel breve termine l'Ue prevede di riorientare a favore delle industrie i fondi ancora disponibili tra Recovery Fund e RePowerEu - 250 miliardi di euro nel complesso - e 100 miliardi dalla politica di coesione, oltre alle risorse stanziate nei fondi InvestEu e per l'Innovazione.

* FONDO SOVRANO - Fin qui solo preannunciata, la proposta vera e propria sarà presentata prima dell'estate ma potrebbe vedere la luce soltanto a fine 2023. Al momento sembra escluso un remake del NextGenerationEu o di un programma di prestiti sullo stile dello Sure. Il Fondo dovrebbe piuttosto basarsi su una revisione del bilancio pluriennale comunitario 2021-2027 e servirebbe a dare una risposta strutturale alle necessità di investimento 'green'. ù

* NUOVE COMPETENZE - Bruxelles stima che il 30-40% della forza lavoro Ue sarà interessata dalla transizione verde e prevede pertanto la riqualificazione dei lavoratori.

 

https://ednh.news/it/il-piano-industriale-ue-per-rispondere-allinflation-reduction-act-ira-degli-usa/

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