Bruxelles - "Abbiamo un testo legale" di accordo di addio per la Brexit che copre "la maggior parte delle questioni". L'annuncio è arrivato oggi a Bruxelles dal capo negoziatore Ue Michel Barnier. L'accordo è "completo" su diritti dei cittadini e conto del divorzio. Resta invece da chiudere la questione irlandese. "È una tappa decisiva ma resta una tappa", ha avvertito Barnier.

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È stato trovato "un accordo anche sul periodo di transizione di durata limitata" per la Brexit. I cittadini Ue che arriveranno in Gran Bretagna durante la transizione avranno gli stessi diritti di chi è arrivato prima della Brexit. Londra non avrà voce in capitolo su nessuna decisione, dovrà rispettare tutti gli obblighi Ue ma godrà anche dei benefici che ne derivano incluso il mercato interno. "Abbiamo lavorato duro e rapidamente" per avere i risultati raggiunti oggi sugli accordi di addio e di transizione per la Brexit, con cui "raggiungiamo i nostri obiettivi", ha detto il capo negoziatore britannico David Davis. Le intese raggiunte oggi quindi "dovrebbero dare fiducia" a cittadini e imprese "che un accordo" finale sulla Brexit "tra Ue e Gb non è mai stato più vicino".

Ue e Gran Bretagna non hanno ancora trovato un'intesa sulla questione irlandese, per questo è previsto un calendario di negoziati specifici dal 26 marzo al 18 aprile per assicurare una frontiera 'morbida' tra Irlanda e Irlanda del Nord quando scatterà la Brexit. Londra ha però accettato, come aveva chiesto l'Ue a dicembre, di inserire una sorta di 'paracadute' ("backstop") - fortemente contestato dal Dup - in caso di mancato accordo tra le due parti che garantisca in sostanza l'applicazione delle norme Ue in Irlanda del Nord per evitare una frontiera dura. "Non c'è ancora accordo sul giusto approccio operativo" sulla questione irlandese, su cui "c'è da fare di più", ha sottolineato il capo negoziatore britannico David Davis, sottolineando di essere anche "d'accordo sulla necessità di includere" nell'accordo di addio "testo legale che dettagli la soluzione 'paracadute' per la frontiera" irlandese. Ma, ha avvertito Davis, "resta nostra intenzione raggiungere una partnership che sia così stretta che non richieda misure specifiche in relazione all'Irlanda del Nord".

Sollievo business britannico per accordo, sterlina s'impenna - A tirare un sospiro di sollievo  per l'accordo di massima raggiunto fra Londra e Bruxelles sulla transizione post-Brexit fissata per il periodo 29 marzo 2019-31 dicembre 2020, è stato subito il business britannico. Carolyn Fairbairn, direttore generale della Cbi, la Confindustria del Regno, parla di "regalo apprezzato" per le aziende e di un passo in grado di dar loro "fiducia" e maggiori certezze, sebbene alcuni settori sperassero in "un periodo più lungo di 20 mesi". E' comunque "una vittoria del buonsenso che aiuterà a proteggere gli standard di vita, i posti di lavoro e la crescita" in Gran Bretagna, ha concluso la Fairbairn. Sulla stessa lunghezza d'onda Adam Marshall, numero uno delle British Chambers of Commerce, secondo il quale il tempo concesso appare "sufficiente per consentire al grosso delle imprese di elaborare i propri piani". La sterlina intanto si rafforza. Giudizi positivi sull'accordo arrivano inoltre da esponenti dell'ala euroscettica del Partito Conservatore di Theresa May; mentre dal fronte filo-Ue dei 'remainer' s'ironizza su una presunta "resa su tutta linea" del governo Tory.

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