Bruxelles - L'Europa mette al bando piatti e posate e altri prodotti in plastica usa e getta. Il 19 dicembre, le istituzioni Ue hanno trovato l'accordo su una nuova direttiva che i singoli Paesi dovranno recepire entro due anni dalla pubblicazione in Gazzetta Ufficiale. Vale a dire che dal 2021 saranno vietati posate e piatti, cannucce, contenitori per alimenti e tazze in polistirolo espanso (come le scatole degli hamburger del fast food), bastoncini di cotone per i prodotti dell'igiene tipo cotton fioc, bastoncini per palloncini e prodotti in plastica oxo-degradabile (per esempio le buste di plastica che si frammentano se esposte all'aria). "Dobbiamo lavorare sodo e velocemente", ha detto il commissario Ue Karmenu Vella, "perché la situazione è tale che se prima potevi portare a casa il pesce in un sacchetto di plastica, oggi si rischia di portare a casa il sacchetto dentro il pesce". Così per altri prodotti, come contenitori per alimenti, tazze e bicchieri, i Paesi membri dovranno fissare obiettivi nazionali di riduzione del consumo.
A partire dal 2025 le bottiglie per bevande Pet potranno essere immesse sul mercato solo se contengono almeno il 25% di plastica riciclata e dopo 5 anni dall'entrata in vigore delle norme scatterà anche l'obbligo di attaccare i tappi alle bottiglie. La direttiva nasce con lo scopo dichiarato di porre un freno all'inquinamento dei mari, colpendo i rifiuti più comuni trovati nelle spiagge europee, come i mozziconi di sigaretta. Ecco perché i produttori di filtri per tabacco dovranno coprire i costi per i sistemi di raccolta per mozziconi, compresi i contenitori di rifiuti adeguati. Le sigarette con filtro contenente plastica dovranno riportare sulla confezione un contrassegno che informa i consumatori dei danni arrecati all'ambiente se i mozziconi di non vengono gettati negli appositi contenitori. L'accordo arriva a poco più di sei mesi dalla presentazione della proposta di
, segnale di una forte volontà politica di intervenire su un tema molto popolare. Per questo ha ottenuto riconoscimenti bipartisan.Più critiche le coalizioni di organizzazioni ambientaliste Break Free From Plastics e Rethink Plastics (cui aderiscono tra gli altri Client Earth, Eeb, Greenpeace e Friends of the Earth). Perché mancano misure vincolanti per gli Stati membri sui contenitori per alimenti e si ritarda - rispetto a quanto proposto dall'Esecutivo Ue - di quattro anni l'obbligo di raccogliere separatamente il 90% delle bottiglie in plastica, con un obiettivo intermedio del 77% nel 2025. Secondo dati diffusi da PetCore Europe la media della raccolta in Ue è del 58,2% con punte del 90-95% in Germania e Finlandia. L'Italia fa meglio di altri Paesi mediterranei (media del 30-40%). "La raccolta 2017 è al 63-65% - dichiara all'Ansa il presidente del Corepla Antonello Ciotti - e i primi dati del 2018 segnalano una tendenza all'aumento che ci mette nella direzione giusta" per arrivare ai nuovi obiettivi Ue.
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