Bruxelles - Il Parlamento europeo ha adottato i nuovi obiettivi obbligatori di riduzione delle emissioni di gas serra da qui al 2030in linea con l’accordo di Parigi: un taglio del 40% rispetto ai livelli del 1990.

La legislazione ripartisce l’obiettivo generale dell’Unione europea in impegni vincolanti nazionali e comprende i settori non coperti dal mercato Ue del carbonio (ETS): agricoltura, trasporti, edilizia e rifiuti, che rappresentano il 60% delle emissioni di gas a effetto serra dell’Unione europea.

Ogni Stato membro dovrà seguire il proprio percorso di riduzione delle emissioni a partire dal 2018.

Per l’Italia, l’obiettivo è -33% sul 2030.

Ecco i target di riduzione delle emissioni per ognuno dei 28 Paesi membri: 

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Per garantire la prevedibilità a lungo termine, i deputati hanno anche fissato un obiettivo per il 2050 per un livello di emissioni inferiore dell'80% rispetto ai livelli del 2005.

Per aiutare gli Stati membri a raggiungere i loro obiettivi, il regolamento consente loro di "prendere in prestito" fino al 10% dell'indennità dell'anno successivo, riducendo così quella dell’anno in corso.

La relazione legislativa è stata approvata dal Parlamento europeo a larghissima maggioranza. Il testo approvato rappresenta il mandato per gli eurodeputati per iniziare i negoziati con il Consiglio con l'obiettivo di raggiungere un accordo in prima lettura. I negoziati informali partiranno quando anche il Consiglio avrà espresso la propria posizione.

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