New York - La Fed si avvia a una mini stretta dei tassi per dimostrare la sua determinazione nella lotta all'inflazione senza però agitare ancora di più i mercati, già in subbuglio per il settore bancario. Per Jerome Powell la riunione di martedì e mercoledì prossimi si presenta come uno dei test più difficili da superare: sullo spettro di una recessione, il presidente della banca centrale americana dovrà cercare di mettere d'accordo i falchi e le colombe e trovare un consenso su come procedere. Ma fra le ipotesi in campo, secondo gli analisti, c'è anche quella di una 'pausa' nei rialzi del costo del denaro per cercare di evitare una stretta del credito concedendo tempo al settore bancario per stabilizzarsi, dopo il terremoto causato dal caso della Silicon Valley Bank. Nonostante la corsa dell'inflazione, che si è attestata in febbraio al 6% con l'indice core salito dello 0,5%, la possibilità che la Fed opti per un maxi aumento dei tassi dello 0,50-0,75% appare ormai tramontata proprio con Silicon Valley Bank e Signature Bank. I fallimenti hanno innescato una volatilità inattesa sui mercati finanziarti e i vari salvataggi decisi non sono riusciti a rassicurare gli investitori.

La crisi di fiducia causata della due banche regionali ha contagiato l'Europa costringendo la Svizzera a valutare misure estreme - dalle nozze combinate a una nazionalizzazione - per salvare Credit Suisse. Alla riunione del 21 e 22 marzo la Fed si affaccia in una posizione di debolezza. Molti l'hanno infatti criticata per essere la responsabile, almeno in parte, del fallimento di Svb, crollata anche a causa dell'aggressiva campagna dei rialzi dei tassi della banca centrale. Le critiche più violente hanno però riguardato la supervisione di Svb che, con i suoi oltre 100 miliardi di dollari di asset, ricadeva sotto la vigilanza diretta della Fed.

Per capire cosa non ha funzionato nei controlli Powell ha già annunciato l'avvio di un esame interno i cui risultati saranno diffusi pubblicamente entro l'1 maggio. Secondo indiscrezioni, comunque, la Fed di San Francisco - la divisione della banca centrale direttamente incaricata di Silicon Valley Bank - aveva lanciato ai vertici della banca californiana diversi segnali di allarme, inclusa la necessità di migliorare la gestione dei rischi legati ai tassi. Powell sarà probabilmente chiamato a rispondere a domande sul ruolo della Fed in Svb nella conferenza stampa che tradizionalmente segue la riunione. E dovrà fare attenzione anche alle sue risposte sulla futura traiettoria dei tassi. Prima delle tensioni sul mercato bancario, la Fed era orientata a portarli sopra il 5% quest'anno e mantenerli a tale livello fino al ritorno dell'inflazione al 2%. Un piano che però ora vacilla sotto il peso delle banche.

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Intanto da un'operazione da tre miliardi di franchi svizzeri nascerà una delle banche maggiori d'Europa. Le nozze fra Credit Suisse e Ubs sono le prime fra due banche importanti a livello di sistema dalla crisi del 2008. E sono state architettate nel giro di pochi giorni con l'aiuto delle autorità svizzere, che hanno organizzato nel dettaglio la complessa operazione.

- I TERMINI DELL'ACCORDO: L'intesa valuta Credit Suisse tre miliardi di franchi, meno della metà dei 7,4 miliardi alla chiusura di venerdì e una frazione rispetto ai 100 miliardi del suo picco nel 2007. L'accordo con Ubs sarà chiuso entro l'anno. Il presidente di Ubs Colm Keller e l'amministratore delegato Ralph Hamers manterranno i ruoli all'interno della banca che nascerà dalle nozze, anche se il management di Credit Suisse resterà al suo posto fino alla chiusura dell'intesa.

- LA BANCA DI INVESTIMENTO DI CREDIT SUISSE: La nuova banca avrà attivi investiti per 5.000 miliardi di dollari. Ubs intende ridimensionare la banca di investimento di Credit Suisse: "vogliamo ridimensionarla e allinearla alla nostra cultura del rischio più conservatrice", ha detto Keller.

- TAGLI AI POSTI DI LAVORO: Pur precisando che è ancora troppo presto per quantificarli, Ubs ha detto che sarà un numero significativo, secondo indiscrezioni dell'ordine di 10.000 tagli.

- AIUTI DALLE AUTORITA' SVIZZERE: Ubs si è assicurata un linea di liquidità per 100 miliardi di franchi dalla banca centrale svizzera. E il governo ha offerto 9 miliardi di garanzie su eventuali perdite di Credit Suisse. Garanzie che sono come una "polizza assicurativa" che scatterà se le perdite supereranno una determinata soglia.

 

 

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