Bruxelles - Almeno 27 migranti sono morti nel naufragio di un'imbarcazione di fortuna che cercava di raggiungere le coste inglesi il 24 novembre. Si tratta del naufragio più tragico da quando - nel 2018 - passare dalla Francia alla Gran Bretagna è diventata un'impresa quasi suicida, con la blindatura del porto di Calais e del tunnel sotto la Manica, per anni la via di fuga preferita per rifugiati e migranti.

Sono in tanti, sempre di più, a partire da Dunkerque o Calais per arrivare a Dover a bordo di quello che capita: barconi, gommoni, addirittura canoe comprate da Decathlon. Al punto che la catena di articoli sportivi è stata costretta a togliere le canoe dagli scaffali in tutta regione.

Francia e Regno Unito, nel frattempo, si sono rimbalzate le accuse. Il presidente francese Emmanuel Macron ha chiesto il rafforzamento immediato degli strumenti dell'agenzia Frontex alle frontiere esterne dell'Ue, mentre il primo ministro, Jean Castex, e il ministro dell'Interno, Gérald Darmanin, hanno definito i migranti "vittime di criminali passeur che sfruttano la disperazione e la miseria". Dalla sponda opposta, il premier britannico Boris Johnson si è detto "scioccato, disgustato e rattristato" e ha chiesto a Parigi di "fare di più" contro l'impennata del flusso di migranti verso il Regno Unito.

Un’altra frontiera macchiata dal dramma è quella tra Bielorussia e Polonia. Secondo la Bielorussia, i migranti presenti sul suo territorio sono in tutto circa 7mila e la crisi non accenna a cessare. Così la questione dei muri anti-migranti è arrivata nel cuore dell'Europa. 

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L'Ue, allargando la sua tela diplomatica sui Paesi d'origine dei richiedenti asilo, ha provato ad accerchiare il dittatore Alexandr Lukashenko, al quale ha imposto un regime sanzionatorio. Sono poi stati stanziati 25 milioni di euro per gli Stati membri al confine - Polonia, Lituania e Lettonia - da aggiungere alla voce del bilancio 2022 dedicata alla protezione dei confini. La Commissione si è già detta più volte contraria all'uso di soldi Ue per la costruzione di muri ma nulla impedisce agli Stati membri di aggiungere finanziamenti nazionali e andare avanti con progetti di questo tipo. Della situazione alla frontiera orientale (con la tensione alle stelle anche in Ucraina) ha parlato anche il presidente del Consiglio italiano, Mario Draghi.

In parte dimenticate all’ombra della pandemia, le persone che cercano di raggiungere l’Europa continuano a farlo in condizioni inadeguate e sono nuovamente in aumento. Gli attraversamenti delle frontiere considerati illegali sono stati oltre 85mila da gennaio a luglio 2021, il 66% in più rispetto allo stesso periodo del 2020. Una percentuale che si è protratta per tutto il l'anno, con 184mila arrivi irregolari stimati da Frontex nei primi 11 mesi del 2021, in aumento del 60% rispetto al 2020. I decessi in mare sono raddoppiati: nel periodo da gennaio ad agosto 2021, si contano 1.904 morti o dispersi rispetto ai 954 dello stesso periodo del 2020. Inoltre, ciò che ha spazzato via queste comunità dall'agenda pubblica, il Covid, le ha colpite in modo sproporzionato con effetti sulla salute e sulle pratiche burocratiche dei richiedenti asilo.

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Di fronte ad emergenze come l’attacco della Bielorussia, flussi eccezionali di migranti o anche minacce sanitarie come quella Covid, la Commissione europea ha messo sul tavolo una proposta di revisione del Codice Schengen. Che prevede che gli Stati membri possano sbarrare le porte ai cosiddetti movimenti secondari introducendo i controlli ai confini interni. Lo ha spiegato il vice presidente della Commissione europea, Margaritis Schinas. 

Fonti diplomatiche a Bruxelles spiegano come, per Paesi come Italia, Spagna o Grecia, il tema dei movimenti secondari deve andare di pari passo a quello dei movimenti primari. Il tema delle redistribuzioni automatiche, è la consapevolezza dell'Italia, non può essere affrontato in maniera separata.

Molto dipenderà dalla Francia, che il 1 gennaio assumerà la presidenza di turno della Ue per sei mesi.

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