Bruxelles - Salgono i contagi, cresce il numero dei morti ma, a un ritmo superiore, aumenta anche il numero di chi è guarito dall'infezione da coronavirus. Il totale delle persone ricoverate e dimesse in tutto il mondo dopo essere state colpite dal virus nato in Cina è salito a 530, più di cento in più nel giro di 24 ore, mentre le vittime nello stesso arco di tempo sono aumentati di poco oltre cinquanta unità, arrivando a 362 morti, incluso il cittadino cinese deceduto nelle Filippine. Un ritmo di crescita più che doppio che offre un segnale di ottimismo rispetto alla possibile evoluzione della malattia. E' quanto si rileva dai dati della mappa online sviluppata dal Center for Systems Science and Engineering della statunitense Johns Hopkins University.

La mappa della diffusione della malattia, che segna in rosso le zone colpite, disegna un enorme cerchio scarlatto sulla Cina, dove naturalmente si registra il maggior numero di malati: 17.306 su un totale globale arrivato a quota 17.489.

Nel resto del mondo, una serie di pallini di dimensioni diverse, ma tutti molto più piccoli, marchiano un totale di 27 Paesi coinvolti (il conteggio di Hong Kong è considerato a parte rispetto alla terraferma cinese). Fuori dalla Cina, il più colpito resta il Giappone, con 20 casi confermati e nessun nuovo contagio nell'ultima giornata. Seguono la Thailandia, Singapore, Hong Kong, Corea del Sud, Australia e Stati Uniti.

Il primo Paese europeo nella classifica è la Germania, con 10 casi, seguita dalla Francia (6) e dall'Italia, con i suoi due turisti cinesi ricoverati allo Spallanzani. Come fonti per l'elaborazione, il sito cita i dati dell'Oms, dell'americano Centers for Disease Control and Prevention, dello European Centre for Disease Prevention and Control, e delle cinesi Nhc e Dhc.

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"Al momento in Europa la situazione è sotto controllo", ha riferito Andrea Ammon, direttrice esecutiva del Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (Ecdc) alla commissione Ambiente dell'Europarlamento. "Dei 21 casi nell'Unione europea 8 casi sono stati trasmessi da uomo a uomo in Germania e uno in Francia. Il resto sono importati", ha aggiunto per riassumere la valutazione del rischio dell'Agenzia: "l'impatto potenziale è alto, ed esiste una probabilità da moderata a elevata di ulteriori importazioni di casi nei paesi Ue", ma "la probabilità di un contagio diffuso da uomo a uomo in Europa è bassa".  Secondo la direttrice, "sospendere Schengen" a causa dell'epidemia di coronavirus "è una decisione politica, allo stato attuale certamente non è giustificata dal punto di vista scientifico". "In Europa - ha sottolineato ancora Ammon - fino a oggi non c'è nessuno che è morto per il coronavirus, ma negli ultimi tre anni abbiamo avuto 95 morti di morbillo. Abbiamo un vaccino, che è poco costoso e molto efficace. La strategia attuale è prevenire il contagio quando i casi sono importati e contenere la diffusione, fino ad ora la sensazione è che i protocolli che abbiamo attivato siano adatti a questa strategia e che i paesi membri dell'Ue li stiano seguendo. Se c'è una ulteriore diffusione, strategia e protocolli dovranno essere adattati alla nuova situazione".

In questi giorni diversi Paesi europei hanno rimpatriato i propri cittadini provenienti dalla zona di Wuhan, come fatto dall'Italia, e per la quarantena le scelte sono le più diverse. Ecco le principali:

  • FRANCIA: attualmente in Francia ci sono 179 persone rientrate da Wuhan, spiega il sito di France24, che sono ospitate in un resort a Carry-le-Routet, a circa 30 chilometri da Marsiglia, dove rimarranno per 14 giorni con controlli sanitari quotidiani. "La soluzione più semplice sarebbe stata una caserma in disuso - spiega al sito Marc Ziltman, ufficiale della Croce Rossa sul posto - ma le autorità hanno optato per rendere il soggiorno il più confortevole possibile.
  • GERMANIA: pochi giorni fa un volo militare tedesco ha rimpatriato 124 persone da Wuhan a Francoforte, spiega il sito dell'emittente pubblica Deutsche Welle. La maggior parte, 115 persone, è ospitata nella caserma di Gemersheim.
  • SPAGNA: al momento sono 27 i rimpatriati in Spagna, che passano il periodo di quarantena all'ospedale militare di Madrid.
  • GRAN BRETAGNA: i primi 87 cittadini britannici che sono tornati da Wuhan sono attualmente in una struttura dell'Arrowe Park Hospital, vicino Liverpool, dove, riporta la bbc, sono sottoposti ad un 'isolamento vigilato'.
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