ROMA - Cambia ancora la platea del reddito di cittadinanza. Il sostegno raggiungerà 5 milioni di persone, secondo il presidente del Consiglio Giuseppe Conte (un po' meno dei 6,5 milioni annunciati da Luigi Di Maio la scorsa settimana), sarà elargito probabilmente su una carta bancomat, per due anni e non oltre le tre offerte di lavoro, e contribuirà da una parte a risollevare dalla povertà e dall'altra "ad offrire un'opportunità di lavoro" a chi non ce l'ha. Per i furbi però non ci saranno sconti: chi imbroglia o lavora in nero, ha annunciato il leader Cinquestelle, dovrà fare i conti con il massimo della pena, il carcere.

Il reddito di cittadinanza "non dà un solo euro a chi sta sul divano", ha tenuto a ribadire ancora una volta Di Maio: i beneficiari "avranno tutta la giornata impegnata per la formazione e lavori di pubblica utilità e non avranno il tempo di lavorare in nero". Tanto più che "se imbrogliano si beccano 6 anni di galera per dichiarazioni non conformi alla legge". Una linea dura con cui il vicepremier ha voluto mettere a tacere le polemiche sollevate da chi, come Silvio Berlusconi, finora ha giudicato il reddito "disastroso e ingiusto", una forma di sussidio assistenziale che finirebbe per favorire chi lavora nel sommerso o chi a lavorare non ci pensa affatto.

A rinfoltire la schiera dei dubbiosi ha contribuito del resto ancora una volta il presidente dell'Inps, Tito Boeri, e non solo per il forte sbilanciamento geografico della misura verso il Sud. "Non è trasferendo risorse da chi lavora a chi non lavora che si sostiene la crescita", ha sottolineato il presidente dell'Inps non nuovo a battibecchi, se non a veri e propri scontri, con il governo. "La crescita si sostiene con più lavoro e più alta produttività", quindi ad esempio "alleggerendo gli oneri su chi lavora". Allo stesso modo "non è aumentando la spesa pensionistica che si può far crescere l'economia del nostro Paese, - ha insistito - è esattamente il contrario". Il Movimento difende però la sua creatura, ribadisce la portata dei finanziamenti di fronte alla cifre diverse fornite dalla Lega (9 miliardi a cui se ne aggiungerebbe uno per il potenziamento dei centri per l'impiego) e smentisce l'idea di una misura "a tempo", da sperimentare per un anno, in attesa di trovare altre coperture. In più fa trapelare il giudizio del ministro per gli Affari europei tedesco Michael Roth, "assolutamente a favore - secondo il il presidente della Commissione Politiche Ue della Camera Sergio Battelli - di una manovra espansiva come il reddito di cittadinanza".

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