In Europa un'auto nuova su quattro è green. Le vetture ad alimentazione alternativa nel 2020 hanno registrato un vero balzo passando dall'11% dell'anno precedente al 25,4%. Nell'area Ue, Efta e Regno Unito - secondo i dati dell'Anfia - sono state 3.021.762 le nuove immatricolazioni di auto ad alimentazioni alternativa, con una crescita sia in termini di volumi sia in peso percentuale. Tutto questo in un mercato complessivo in forte calo, con le immatricolazioni di auto diesel che registrano una flessione del 35,2% e quelle a benzina del 37,6%.

Sono in particolare le auto ricaricabili a realizzare ottimi risultati in tutti i mercati: rispetto al 2019, le loro vendite sono aumentate del 143%, quelle delle auto ibride mild-full del 51%, mentre le auto a gas sono in calo del 18%. Il consumatore, nel 2020, ha scelto prevalentemente modelli elettrificati, portando le quote di mercato all'11,5% per le ricaricabili (di cui 5,2% Phev e 6,3% pure elettriche), al 12,2% per le ibride tradizionali, mentre le auto a gas mantengono una quota marginale (1,8%). Il mercato di auto ibride (Hev, mild-full hybrid) rappresenta quasi metà delle auto ad alimentazione alternativa (1.447.973), in crescita del 51,3% rispetto al 2019.

In termini di volumi è ancora la Germania a confermare la leadership del mercato green, con 736.041 nuove immatricolazioni di auto da inizio anno (+132%) e una quota di mercato del 25,2%. Il mercato italiano occupa la seconda posizione dopo il mercato tedesco, con 407mila vetture "green" immatricolate (+35,1%) e il Regno Unito il terzo con 395 mila (+60%). I 5 'major market', rispetto alle vendite di auto a trazione alternativa, rappresentano il 70,1% del mercato europeo: Germania il 24,4% del mercato europeo, l'Italia il 13,5%), il Regno Unito il 13,1%, la Francia il 12,3% e la Spagna il 6,3%.

Nel frattempo, case automobilistiche (Acea), associazioni ambientaliste (T&E) e di consumatori (Beuc) hanno scritto una lettera aperta ai vertici della Commissione europea, alla presidenza portoghese e ai presidenti delle commissioni dell’Europarlamento su trasporti, ambiente e industria per chiedere di fissare un target di 1 milione di punti di ricarica pubblici per veicoli elettrici in tutta l’Unione entro il 2024 e 3 milioni nel 2029.

I firmatari della lettera indicano anche una via legislativa, chiedendo di inserire il target in una "revisione ambiziosa" della Direttiva sulle infrastrutture per i combustibili alternativi (AFID).

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