Madrid - L'applauso in Aula è durato più di tre minuti: l'ultimo scoglio è stato superato, l'eutanasia in Spagna è ora consentita dalla legge. Con il voto a favore definitivo della Camera dei deputati, il Paese iberico è diventato il settimo al mondo a depenalizzare l'aiuto a morire per persone affette da certi tipi di malattie gravi e incurabili. Si è chiuso così un lungo percorso legislativo per regolare l'eutanasia, con il primo tentativo in Parlamento registrato più di vent'anni fa. La legge, che entrerà in vigore fra tre mesi, stabilisce che l'eutanasia (la morte indotta direttamente da un professionista sanitario) o il suicidio assistito (cioè il decesso autoindotto grazie ad un farmaco prescritto da un medico) potranno essere richiesti da persone affette da una malattia "grave e incurabile" o da una patologia "grave, cronica e disabilitante", che provochino "una sofferenza insopportabile". Sarà il sistema sanitario nazionale a offrire questa prestazione, a cui avrà diritto chi vive in Spagna da almeno 12 mesi. Il procedimento per dare il via libera all'aiuto a morire durerà circa cinque settimane, secondo quanto previsto dalla norma e raccolto sui media spagnoli. Il paziente dovrà esprimere il proprio consenso in quattro occasioni ed almeno due medici estranei al caso dovranno autorizzarne la richiesta. È prevista l'obiezione di coscienza per i sanitari chiamati in causa.

La legge — proposta dal Partito socialista al governo — è stata approvata con 202 sì, 141 no e due astensioni. Hanno votato a favore tutti i principali partiti, ad eccezione del Partito popolare e di Vox, la formazione di estrema destra. "Oggi siamo un paese più umano, più giusto e più libero", ha commentato su Twitter il premier socialista Pedro Sanchez, che ha ringraziato "tutte le persone che hanno lottato instancabilmente" per far approvare la legge. La notizia è stata accolta con particolare soddisfazione da familiari di persone affette da malattie incurabili e associazioni che da tempo richiedevano la legalizzazione dell'eutanasia. "Verrà risparmiata molta sofferenza a molte persone", ha affermato in un comunicato Javier Velasco, presidente dell'associazione Derecho a Morir Dignamente. "Ci saranno pochi casi di eutanasia, ma la legge beneficerà tutti", ha aggiunto. Di opinione contraria, invece, il presidente del Collegio dei Medici di Madrid, Manuel Martinez-Selles: "Questa legge va contro l'essenza della medicina", aveva deplorato ieri in una nota, in cui chiedeva di favorire lo sviluppo di "cure palliative", una linea sostenuta anche dalla Conferenza episcopale spagnola.

L'eutanasia è depenalizzata anche in Belgio, Olanda, Lussemburgo, Canada e Colombia (grazie a una sentenza giudiziaria). In Nuova Zelanda, sarà così dal prossimo novembre. In Italia, invece, una legge manca ancora. "La Spagna — evidenzia Marco Cappato dell'associazione Luca Coscioni — ha fatto in sei mesi ciò che il Parlamento italiano non è riuscito a fare in oltre 7 anni: avviare la discussione in Commissione parlamentare e arrivare all'approvazione di una legge".

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