Bruxelles - Giovani e disoccupati, ma non per questo pronti a fare la valigia e partire alla ricerca di lavoro anche lontano da casa. Questa la fotografia della maggioranza degli under-34 italiani scattata da Eurostat attraverso un'indagine 'ad hoc', condotta partendo da dati 2016, sull'attitudine alla mobilità dei giovani europei. La scarsa propensione ad allontanarsi dai luoghi in cui si è cresciuti in realtà non è un fenomeno solo italiano, poichè in media solo un giovane europeo su due (il 50%), pur di trovare lavoro, è pronto a spostarsi all'interno del suo Paese (21%), in un altro stato membro dell'Ue (12%) o in un Paese extra-Ue (17%). Ma in Italia, a fronte di una disoccupazione giovanile che ha raggiunto livelli di guardia, è la maggior parte (il 60%) di chi ha tra i 20 e i 34 anni che, secondo Eurostat, risulta non essere disposta ad allontanarsi da casa o comunque dalla località di residenza. Una situazione analoga a quella della Polonia e migliore solo a quelle riscontrate a Malta (73%), in Olanda (69%), a Cipro (68%), in Romania (63%) e in Danimarca (62%). Tra il 40% di giovani italiani disposto a partire, il 20% è invece pronto a traslocare ma sempre in Italia, il 13% sceglierebbe un Paese extra-Ue e il 7% vorrebbe restare dentro i confini dell'Unione.

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Dai dati raccolti da Eurostat emerge poi anche un nuovo record conquistato dall'Italia. Mediamente nell'Ue il 90% dei giovani occupati ha trovato lavoro senza bisogno di spostarsi dalla sua città. Ma da noi questa quota è ancora più elevata, il 98%, il valore più alto tra tutti i Paesi europei presi in considerazione (i 28 Ue più Islanda, Norvegia e Svizzera). Sul lato opposto della classifica si trova l'Irlanda, dove il 40% dei giovani, per lavorare, ha cambiato città o nazione. Ma l'Irlanda, dopo Lussemburgo e Malta, è anche il Paese che ha accolto la quota maggiore (il 7%) di giovani lavoratori provenienti da altri Paesi Ue ed anche quello che fa registrare il più alto tasso di mobilità interna (il 26%). Ad ogni modo, prendendo in considerazione l'intera popolazione europea under-34, Eurostat osserva che solo l'un per cento di chi già lavora lo fa in un altro Paese dell'Unione, mentre l'8% si è spostato all'interno dei confini nazionali. In generale, rileva ancora Eurostat, la propensione alla modalità è risultata più alta tra i giovani disoccupati con un livello di educazione scolastica maggiore: all'interno di questo gruppo il 23% è pronto a traslocare all'interno del suo Paese pur di lavorare e il 16% è pronto a spostarsi in un altro Paese dell'Unione.

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