Bruxelles - A oltre un anno dallo scoppio della pandemia, contraffazione e pirateria dilagano in Europa. Il business dei contenuti illegali sul web vale quasi 1 miliardo di euro nel continente e l'Italia è prima sul mercato dei film pirata, con quasi il 58% della quota di mercato in tutta l'Unione. Quanto alle merci illegali, provengono principalmente da Cina e Hong Kong. Sono alcuni dei risultati principali dell'ultimo studio dell'Ufficio Ue per la proprietà intellettuale (Euipo).

La pandemia e il conseguente aumento degli acquisti e dei consumi online di contenuti digitali hanno fatto nuova luce sui rischi e i danni derivanti dalla violazione dei diritti di proprietà intellettuale in Europa, mettendo in evidenza i pericoli per i consumatori, spiega Euipo. Nella sua analisi, l'Ufficio europeo osserva un coinvolgimento sempre maggiori delle organizzazioni criminali nella violazione dei diritti sulla proprietà intellettuale e il nesso tra i reati contro la proprietà intellettuale (PI) e altri reati, quali il traffico di stupefacenti, il lavoro forzato, la criminalità informatica, la frode, i falsi documentali e il riciclaggio di denaro. La criminalità nel settore della PI è considerata un’attività redditizia con un elevato ritorno sugli investimenti, un rischio contenuto di essere individuati e sanzioni relativamente lievi (pene detentive più brevi, multe di importo più basso) rispetto ad altre attività illecite. Anche la pirateria digitale rappresenta un mercato estremamente redditizio per i trasgressori: nel solo settore della televisione su protocollo internet (IPTV), l’offerta e il consumo di contenuti digitali lesivi del diritto d’autore nell’Ue generano ogni anno 1 miliardo di euro di entrate illegali. Nel 2019 questi servizi illegali sono stati utilizzati da 13,7 milioni di persone nell’Unione europea (pari al 3,6 % della relativa popolazione), a danno dei creatori e delle imprese legittime. Non solo, l'Italia detiene quasi il 58% della quota di mercato dei film pirati in Ue: i film più piratati in Italia sono stati Thor, Justice League e Blade Runner 2049; le serie tv più scaricate illegalmente sono state Mr. Robot, The Walking Dead e Vikings e i cantanti maggiormente colpiti dal fenomeno sono stati Ricky Martin, Ed Sheeran e Bruno Mars.

In media, un europeo su dieci ha affermato di essere incorso nell'acquisto di merce contraffatta, trovandosi in difficoltà anche nel distinguere le fonti legali di contenuti digitali da quelle illegali, mentre oltre un terzo degli europei si è interrogato sull'originalità di un prodotto acquistato. La percentuale più elevata di consumatori esposti a indicazioni fuorvianti si registra in Bulgaria (19%), Romania (16%) e Ungheria (15%), mentre Svezia (2%) e Danimarca (3%) fanno segnare le cifre più basse. In Italia, la popolazione che afferma di essere stata indotta con l'inganno ad acquistare prodotti contraffatti si attesta al 6%, sotto la media Ue.

I prodotti contraffatti nel complesso rappresentano il 6,8% delle importazioni dell'Unione europea, per un valore di 121 miliardi di euro. Le merci illegali provengono in gran parte dalla Cina e da Hong Kong, che secondo lo studio rappresentano l'80% del valore complessivo di tali prodotti sequestrati nei container in tutto il mondo. L'Italia è una delle prime destinazioni di arrivo di prodotti contraffatti via mare, con una quota sul volume totale del 12,8% di ingressi.

Nel 2020 è impennata anche la contraffazione dei prodotti farmaceutici e sanitari come i dispositivi di protezione individuale e le mascherine anti-Covid, spesso acquistati sul web. Il valore degli scambi di prodotti farmaceutici contraffatti a livello mondiale è stimato a 4 miliardi di euro; i servizi postali e di corriere costituiscono le principali modalità di trasporto dei farmaci contraffatti scambiati in tutto il mondo. Solamente nel 2020, l'Italia ha registrato un boom del +45% di sequestri nel farmaceutico: 2.192 kg di farmaci illegali sequestrati dall’Agenzia delle Dogane.

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