Non sono solo i giovani a combattere per il clima. Ci sono anche gli anziani. L'associazione "Anziane per il clima Svizzera" ha ottenuto dalla Corte europea per i diritti dell'uomo (Cedu) la condanna della Confederazione elvetica per non aver preso misure adeguate per il clima. La sentenza è arrivata da Strasburgo il 9 aprile, nel giorno in cui il servizio meteo della Ue, Copernicus, ha diffuso pessime notizie sul riscaldamento globale. Il marzo 2024 è stato il più caldo mai registrato, ed è il decimo mese da record di seguito. Ma non basta: negli ultimi 12 mesi, la temperatura media ha sforato il limite di 1,5°C dai livelli pre-industriali fissato dall'Accordo di Parigi, arrivando a 1,68°C.

Secondo la Corte dei diritti dell'uomo, la Svizzera "non ha adempiuto ai suoi obblighi in materia di cambiamenti climatici" e "ci sono state deficienze critiche nel processo che doveva permettere di creare un quadro normativo, compresa l'incapacità delle autorità di quantificare attraverso un bilancio del carbonio o in altro modo i limiti delle emissioni nazionali di gas a effetto serra". Per i giudici di Strasburgo "un'azione inadeguata dello Stato per combattere i cambiamenti climatici aggrava i rischi di conseguenze dannose e minaccia il godimento dei diritti umani", violando l'articolo 8 della Convenzione dei Diritti dell'Uomo. Il ricorso contro il governo di Berna era stato presentato da 4 attiviste di "KlimaSeniorinnen", un'organizzazione di 2000 donne, età media 73 anni, con la collaborazione di Greenpeace Svizzera. La più anziana delle ricorrenti, classe 1931, nel frattempo è morta. Rosmarie Wydler-Wälti, co-presidente della ong di 'nonne', ha commentato: «Questa sentenza non è solo una vittoria per la nostra associazione. È una vittoria per tutte le generazioni».

La Corte dei diritti dell'uomo ha respinto invece gli altri due ricorsi sul clima che erano stati presentati: uno contro la Francia, dall'ex sindaco ecologista di Grande-Synthe, Damien Carême, che non è stato considerato una vittima, e l'altro di sei ragazzi portoghesi, contro i Paesi della Ue e altri stati europei, perché i ricorrenti non avevano esaurito le vie di ricorso disponibili in Portogallo. Per Greta Thunberg, presente a Strasburgo, la sentenza "è solo l'inizio del contenzioso sul clima: in tutto il mondo, sempre più persone stanno portando i loro governi in tribunale per ritenerli responsabili delle loro azioni".

La Commissione europea, ha commentato un portavoce, "prende atto" delle sentenze sul clima e resta "pienamente impegnata a garantire la completa attuazione del Green Deal e degli impegni assunti nell'ambito dell'accordo di Parigi".

Per Copernicus, il servizio meteo della Ue, Il marzo del 2024 è stato il mese di marzo più caldo mai registrato. La temperatura media globale nel mese è stata di 14,4°C, superiore di 0,73°C rispetto alla media del trentennio 1991 - 2020 e di 0,10°C rispetto al precedente record di marzo, quello del 2016. Secondo Copernicus, il marzo 2024 è il decimo mese di fila che si classifica come il più caldo mai registrato. Ma la notizia più preoccupante è un'altra: negli ultimi 12 mesi, le temperature medie globali sono state 1,68 gradi sopra la media pre-industriale (1850-1900), sforando quindi il limite di 1,5°C fissato dall''Accordo di Parigi del 2015 e dalla Cop26 di Glasgow del 2021.