Roma - Omicron continua ad accelerare la sua corsa, in Italia come in Europa, e nel giro di due settimane è passata da una prevalenza sul territorio nazionale stimata al 21% all'81% registrato il 3 gennaio. Ma con forti variazioni regionali, tanto che si va dal 100% di prevalenza in Basilicata al 33,3% della Val d'Aosta. L'ultima istantanea della diffusione della variante in Italia arriva dell'indagine rapida Flash Survey condotta, appunto nella giornata del 3 gennaio, dall'Istituto superiore di sanità (Iss) e dal Ministero della Salute insieme ai laboratori regionali e alla Fondazione Bruno Kessler. In totale, hanno partecipato all'indagine tutte le Regioni e Province autonome e complessivamente 120 laboratori regionali e il Laboratorio di Sanità Militare, e sono stati sequenziati 2632 campioni. All'inizio del mese, Omicron era dunque predominante, mentre la Delta era al 19% del campione esaminato. Nell'indagine precedente, e relativa ai casi del 20 dicembre 2021, la prevalenza di Omicron era stata stimata pari al 21%. "Questi risultati, per quanto non privi di limiti - sottolinea l'Iss - mostrano una rapida diffusione della variante Omicron, in linea con quanto già descritto recentemente in altri Paesi europei". Inoltre, "non bisogna trascurare il fatto che la variante Delta co-circola nel Paese, sia pure con una prevalenza che sta diminuendo progressivamente nel tempo, che suggerisce uno svantaggio competitivo nei confronti di Omicron". Nell'attuale scenario, avverte pertanto l'Istituto, "è necessario continuare a monitorare con grande attenzione la diffusione delle varianti virali circolanti e/o emergenti". Con la Omicron predominante, e con il 90% di vaccinati in Italia, tuttavia, si entra in una "nuova fase", afferma Matteo Bassetti, primario di Malattie infettive all'ospedale San Martino di Genova, perché la malattia "è più blanda, somiglia più ad un'influenza e ad un raffreddore, e questo avviene nella maggior parte dei casi". Per questo, sostiene, "dobbiamo vivere in maniera diversa, non continuare ad essere terrorizzati, a fare milioni di tamponi agli asintomatici. I tamponi vanno fatti solo ai sintomatici". E la buona notizia è che anche nei bambini al di sotto di 5 anni, unica fascia di età per cui non è ancora disponibile il vaccino, la variante Omicron causa meno frequentemente forme aggressive di Covid-19.

Uno studio condotto dalla Case Western Reserve University School of Medicine di Cleveland (USA), reso disponibile sulla piattaforma medRxiv (che accoglie gli articoli in attesa di revisione da parte della comunità scientifica), mostra infatti che la nuova variante causa circa un terzo di ricoveri e accessi in terapia intensiva rispetto alla Delta.

Intanto, l'Ungheria è il primo Paese dell'Unione europea a partire con la quarta dose del vaccino anti-Covid per chiunque ne faccia richiesta. Una decisione quella del governo di Viktor Orban che arriva proprio nei giorni in cui si intensifica il dibattito su booster e nuovi sieri con l'Ema che chiede di pensare prima ad una strategia a lungo termine e l'infettivologo della Casa Bianca Anthony Fauci che sottolinea la necessità di un vaccino "universale" contro tutti i possibili coronavirus. "Chiunque, dopo essersi consultato con un medico, è nelle condizioni di ricevere una quarta dose di vaccino anti-Covid-19 può farne richiesta a partire da questa settimana", ha annunciato in una conferenza stampa il capo dello staff del premier ungherese, Gergely Gulyás. L'Ungheria ha un tasso di vaccinazione molto più basso rispetto alla maggior parte dei Paesi europei con solo 6 milioni di persone che hanno ricevuto due dosi. E 3,3 milioni la terza. Tuttavia è il primo a dare il via libera alla quarta. Nel mondo solo Israele e Cile hanno già iniziato a somministrarla, mentre nell'Unione europea Danimarca, Grecia e Spagna hanno per ora deciso di limitarla alle persone più fragili. Il governo di Budapest ha anche annunciato che la quarantena è ridotta da 10 a 7 giorni, a 5 con un test negativo. Anche questa una misura adottata in diversi Paesi europei come Irlanda, Finlandia, Spagna, Portogallo e Grecia. Ma anche negli Stati Uniti e in Gran Bretagna, nonostante l'Organizzazione mondiale della sanità continui a raccomandare un isolamento di 14 giorni per i positivi. L'Olanda intanto, uno dei primi a reimporre un lockdown duro all'inizio della nuova ondata scatenata dalla variante Omicron, sta valutando di allentare le restrizioni. Le regole attuali, che prevedono chiusure di tutte le attività non essenziali, scadono venerdì e in questi giorni si sono moltiplicate le manifestazioni per chiedere almeno una parziale riapertura. Alcune autorità locali hanno minacciato di decidere in autonomia, con il rischio di creare una situazione caotica. Intanto dall'Ue agli Usa esperti e infettivologi continuano a discutere se sia più efficace somministrare subito una quarta dose dei vaccini disponibili oppure aspettare di avere dei sieri aggiornati contro il maggior numero di varianti. Per il capo della strategia vaccinale dell'Agenzia europea del farmaco (Ema), Marco Cavaleri, non ci sono abbastanza dati a sostegno della somministrazione di "una seconda dose booster" con i vaccini attualmente in uso. Il richiamo ogni tre-quattro mesi, ha sottolineato il medico, può essere un piano di emergenza ma non è una strategia sostenibile a lungo termine. D'altra parte per la direttrice dell'Ema, Emer Cook, prima di approvare un "vaccino aggiornato" sono "necessari i dati clinici" e "una discussione più strategica su quali tipi di vaccini potrebbero essere necessari a lungo termine. I sieri approvati, ha puntualizzato, continuano comunque a fornire un'adeguata protezione contro le malattie gravi e l'ospedalizzazione. Anche per il consulente del Covid della Casa Bianca, Anthony Fauci, per ora non servono nuovi vaccini contro Omicron. E la dose booster, o terzo richiamo, garantisce una protezione sufficiente riducendo l'80% dei ricoveri. Bisogna, invece, cominciare a studiare con urgenza un vaccino "universale". Un siero, ha sottolineato l'infettivologo, che sia efficace non solo contro le varianti del Covid-19 ma anche per fermare eventuali altri coronavirus in futuro.

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