Bruxelles - Dei circa 1,2 milioni di giovani che in tutta Italia hanno aderito al programma 'Garanzia giovani', 968 mila (l'80%) sono stati presi in carico dai servizi per l'impiego, a oltre 513 mila è stata proposta almeno una misura, 380 mila hanno svolto una o più attività e, al 30 giugno scorso, 172 mila risultavano occupati. Questi i risultati registrati dal programma 'Garanzia giovani' alla fine di giugno secondo i dati presentati dall'assessore al lavoro della regione Toscana Cristina Grieco, coordinatrice delle regioni che vi hanno aderito. L'occasione per fare il punto sul programma avviato nel maggio del 2014 è stata l'incontro sulle performance e le prospettive di 'Garanzia giovani' svoltosi all'Europarlamento su iniziativa dell'esponente Pd Brando Benifei, di Europartners e di Must&Partners. Oltre a Benifei e Grieco, alla tavola rotonda sono intervenuti gli assessori al lavoro delle regioni Lombardia (Valentina Aprea) e del Piemonte (Giovanna Pentenero), nonchè l'assessore alle politiche per i giovani della regione Campania Serena Angili, gli europarlamentari Lara Comi (Fi), Andrea Cozzolino (Pd) e Ruth Paserman, collaboratrice della commissaria Ue al lavoro Marianne Thyssen.

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In base ai numeri illustrati da Grieco, i giovani che si sono iscritti programma sono saliti dai 355 mila del dicembre 2014 ai 900 mila di fine 2015 fino agli 1,2 milioni di oggi. Ed il 45% di coloro che ha concluso almeno un percorso formativo ha trovato poi lavoro. Mentre i tempi di 'presa in carico' degli aderenti da parte dei servizi per l'impiego sono scesi progressivamente fino a 2 mesi per l'80,8 per cento dei giovani. Inoltre, è stato impiegato l'88,1% delle risorse programmate insieme all'Ue (circa 1,5 miliardi) per ridurre il numero dei Neet, cioè giovani tra i 15 e i 29 anni che non studiano, nè lavorano nè seguono programmi di formazione.

"Il problema principale emerso della realizzazione di 'Garanzia giovani' in Italia è stato in genere quello della qualità dell'offerta" di attività, ha osservato Pasermann. Secondo la quale entro la fine dell'anno-inizio 2018 si potrebbe arrivare, a livello Ue, al rifinanziamento del programma. Un passo auspicato da tutti gli intervenuti all'incontro. Poichè, è stato sottolineato, "garanzia giovani ha comunque dato un contributo determinante verso la riforma del sistema di assistenza all'impiego, nonchè per il coordinamento dei vari soggetti coinvolti".

Resta il fatto che su 1,2 milioni di iscritti solo poco più di 172 mila abbiano oggi un impiego. Un andamento che gli intervenuti alla conferenza hanno imputato principalmente alle difficoltà registrare nella sua applicazione soprattutto nelle regioni del Sud. Ma anche a problemi di comunicazione che non hanno consentito di raggiungere e coinvolgere i giovani che più ne avrebbero bisogno di entrare nel mondo del lavoro, ovvero quelli delle periferie e della fasce sociali più emarginate.

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