BRUXELLES - Nel 2018 l'Italia si conferma prima in Ue per l'evasione Iva in valore nominale, con perdite per lo Stato di 35,4 miliardi di euro, mentre è quarta per il maggior divario tra gettito previsto e riscosso con il 24%, dietro solo a Romania (33,8%), Grecia (30,1%) e Lituania (25,9%). E' quanto emerge dal rapporto sull'Iva della Commissione Ue che sottolinea come l'Unione abbia perso 140 miliardi nel 2018, e va verso una perdita ancora maggiore nel 2020, cioè 164 miliardi, a causa del Coronavirus.

Nel 2018, rispetto al 2017, poco è cambiato per l'Italia: il gap tra gettito previsto e introiti effettivi si è ridotto dal 24,7% al 24,5% appena, mentre il danno economico è addirittura aumentato da 35,3 a 35,4 miliardiMa il trend, sottolinea la Commissione, è comunque in calo progressivo dal 2014 (29,9%).

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Anche in Europa prosegue il calo: nel 2018 è sceso di un miliardo, nel 2017 era calato quasi di tre. L'andamento positivo, spiega Bruxelles, dovrebbe continuare nel 2019 ma "è probabile che il Coronavirus lo inverta" per il 2020. Restano forti le divergenze tra gli Stati membri: nel 2018 il gap va dallo 0,7% della Svezia al 33,8% della Romania. I più bassi in Croazia (3,5%) e Finlandia (3,6%), i più alti in in Romania (33,8%), Grecia (30,1%), e Lituania (25,9%). In termini assoluti, dopo l'Italia che perde 35,4 miliardi ci sono il Regno Unito (23,5 miliardi) e la Germania (22,1 miliardi).

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