Bruxelles - L'Italia è leader tra i paesi Ue per la quantità di vini spumanti esportati, con 335 milioni di litri nel 2016, il 45% del totale delle esportazioni degli Stati membri dell'Ue. Lo certifica Eurostat. Seguono Francia (172 milioni di litri, 23%) e Spagna (168 milioni di litri, poco meno del 23%). I tre paesi insieme coprono il 91% dell'export.

Tra i paesi terzi, gli Stati Uniti sono la destinazione principale con 114 milioni di litri, e rappresentano il 41% delle esportazioni totali extra Ue (279 mln litri nel 2016). Staccati il Giappone (26 milioni di litri, oltre il 9%) e la Russia (25 milioni di litri, quasi il 9%). Le importazioni Ue da paesi terzi (7,6 mln di litri) vengono principalmente dall'Australia (29%) e dal Sudafrica (25%).

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Tra Natale e Capodanno si stima che gli italiani spenderanno 750 milioni di euro, per 95 milioni di tappi in volo. E si consolida la supremazia del brindisi made in Italy: lo spumante batte lo champagne 10 a 1. La stima è del Centro studi Cna nell'indagine di fine anno. Un risultato - sottolinea la Confederazione nazionale dell'artigianato e della piccola e media impresa - ancora migliore dell'anno scorso, quando il rapporto si era fermato sul 9 a 1. Il boom dei consumi di spumanti si spiega con la ripresa dell'economia, sia pur fragile, destinata a segnare una crescita del 4% delle bollicine vendute nell'arco delle festività di dicembre-gennaio. In definitiva, come spiega l'Istat oggi nel suo Annuario statistico italiano edizione 2017, c'è un ritorno alla spesa per il 'buon vivere' e quindi nel 2016 sono tornati "ai livelli pre-crisi" le spese per servizi ricettivi e di ristorazione (+4,8%, da 122,39 a 128,25 euro)". Viene così recuperato il terreno perso negli ultimi cinque anni, riagganciando i valori del 2011. La discesa della spesa, ricorda infatti l'Istat, era iniziata nel 2012.

Se i consumi di spumanti sono in ripresa a livello nazionale, è vero trionfo sui mercati esteri. Nelle Feste di fine anno i vini spumanti italiani fanno segnare un nuovo record sui mercati mondiali: si stimano 179 milioni di bottiglie stappate, per una crescita del 18% rispetto al 2016 e un boom di fatturato al consumo di 2,1 miliardi di euro. Le previsioni sono di Giampietro Comolli, a capo dell'Osservatorio statistico economico Ovse su mercati e consumi vini spumanti e del Ceves, centro studi ricerca vite-vini alla Cattolica di Piacenza. Solo a New York si stapperanno 12 milioni di bottiglie a Capodanno, di più a Londra, poco meno a Berlino. Sono 111 i Paesi dove si brinderà con una bottiglia di bollicine tricolori. Grande successo in Francia dove salteranno 3,2 milioni di tappi per i soli brindisi di fine anno. "L'alta qualità raggiunta, aver centrato il gusto del consumatore, il prezzo e la notorietà, la facilità di abbinamento - dice Comolli - è il mix vincente delle bollicine italiane". Per gli spumanti italiani il trend di acquisti all'estero è in crescita oramai dal 2005, soprattutto si segnala la scalata del Prosecco: in 12 anni si è passati da circa 100 a 179 milioni di bottiglie stappate durante le Feste.

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