Roma - Stop da sabato ai viaggi non essenziali da e per il Regno Unito: è la Francia l'ultimo Paese europeo a varare una stretta per cercare di frenare i contagi e soprattutto la diffusione della variante Omicron, mentre i casi registrati da Londra hanno sfondato oggi un nuovo record, sfiorando i 90mila. Se in tutta l'Ue le infezioni con il nuovo ceppo accertate finora sono poco più di 3mila, in Gran Bretagna il totale è salito a 11.708. Per recarsi oltremanica o fare il percorso inverso ci sarà "l'obbligo di avere un motivo essenziale", escludendo quindi i viaggi "per motivi turistici o professionali". Limitazioni che Parigi prevede "sia per i non vaccinati sia per i vaccinati", precisando che i cittadini francesi e dell'Ue già nel Regno Unito potranno comunque rientrare in Francia. "Ridurremo la validità del test per venire in Francia da 48 ore a 24 ore", ha spiegato il portavoce del governo, Gabriel Attal. Inoltre, ha aggiunto, le persone che rientrano "dovranno registrarsi su una app e dovranno porsi in autoisolamento per sette giorni in un luogo di loro scelta controllato dalle forze di sicurezza": un termine che "può essere ridotto a 48 ore se un test negativo viene effettuato in Francia".

Con l'approssimarsi delle vacanze natalizie, tutta l'Europa cerca di rafforzare la protezione contro il virus. Italia e Grecia hanno introdotto l'obbligo di tampone anche per i vaccinati in arrivo dall'estero, che Atene pretende sia molecolare. Maglie sempre più strette che hanno suscitato proteste da parte del settore turistico ma potrebbero essere applicate anche da altri Paesi. Preoccupa in particolare la situazione nei Paesi scandinavi, con 10mila casi oggi in Danimarca, picco per il quarto giorno di fila, con il record nell'Ue di Omicron dopo la Norvegia. Così la Svezia ha esteso anche ai viaggiatori dai Paesi vicini e dall'Islanda l'obbligo del green pass e incoraggiato i viaggiatori a fare tamponi all'arrivo. In Spagna, intanto, è boom di vendite di test fai da te nelle farmacie nel tentativo di arrivare a diagnosi precoci, con un aumento del 545% nell'ultimo mese, mentre i contagi crescono rapidamente e sono ormai sulla soglia dei 30mila al giorno. La situazione resta drammatica in Russia, dove i decessi registrati nelle ultime 24 ore sono ampiamente sopra quota mille (1.133).

Una stretta che si fa sempre più forte anche fuori dal Vecchio continente. Israele ha prorogato fino alla mezzanotte del 29 dicembre il divieto di ingresso nel Paese per gli stranieri. E tra le misure più drastiche spiccano quelle della Corea del Sud, che fino al 2 gennaio ha ripristinato il coprifuoco e ridotto a 4 il numero massimo di persone per le riunioni private, con restrizioni ancora più rigide per i non vaccinati.

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