BRUXELLES - L'Europa riparte dal turismo. Dal 3 giugno si viaggia in tutta Italia, tra regioni e via mare; e all'estero? Riprendono gli spostamenti tra i Paesi dell'area Schengen, ma gli accordi tra le nazioni sono complicati e vengono adottate misure e regole diverse, caso per caso, sempre in base all'andamento dell'epidemia. La Grecia, per esempio, apre le frontiere ma per ora non agli italiani, la Spagna consente l'ingresso ai turisti ma solo da luglio mentre la Croazia vuole la prenotazione degli alberghi come garanzia.
'Il D-day del turismo europeo', come lo ha definito il ministro degli Esteri Luigi Di Maio, è atteso per il 15 giugno, quando cadranno la maggior parte delle barriere e i cosiddetti 'sconsigli' ai viaggiatori da parte dei singoli Paesi. D'altronde,
e a garantire che ci sia una strategia comune per non svantaggiare alcuni Stati rispetto ad altri. Le priorità Ue per la riapertura dei confini sono: trasparenza dei dati epidemiologici in ciascuno Stato e che possano funzionare su tutto il territorio europeo.Il turismo è la quarta maggiore categoria di esportazioni dell'Ue e produce effetti positivi per l'economia europea nel suo complesso: per ogni euro di valore aggiunto generato dal turismo si ottiene un effetto indiretto su altre industrie pari a 56 cent supplementari. Guardando ai dati Eurostat prima del coronavirus, nell'estate 2018, i cittadini Ue hanno effettuato oltre 270 milioni di viaggi, pari al 24% del totale annuale. Oltre 1,9 miliardi i pernottamenti e quasi 138 miliardi di euro la spesa per il turismo estivo. Le destinazioni europee preferite dai cittadini Ue al di fuori del proprio Paese sono state Spagna, Italia e, in misura minore, Francia e Germania, che insieme rappresentavano il 45% dei viaggi estivi in Ue.
L'Italia è in prima linea per contendersi con gli altri Paesi del Mediterraneo le vacanze estive dei turisti stranieri e offrire una boccata d'ossigeno al settore che nel nostro Paese vale il 13% del Pil e oltre 4 milioni di lavoratori. L'Agenzia nazionale del turismo (Enit) ammette che la ripresa dell'industria turistica italiana è più "vulnerabile" di quella per la Francia e l'Europa occidentale perché dipende maggiormente dai visitatori internazionali. L'Italia, pur avendo il maggior numero di prenotazioni in corso per l'estate, realizza il calo più profondo: -81,4%, rispetto al -80,1% della Francia e al -77,5% della Spagna. Il recupero, stando all'Enit, è però possibile grazie al 40% di viaggiatori di solito 'esterofili' che quest'anno preferiranno restare in patria. Una percentuale più alta rispetto alla Spagna (28%) e alla Francia (25%). Secondo l'Enit, è giusto attendersi un recupero degli arrivi dai Paesi vicini dato che rappresentano il 56% del turismo internazionale in Italia. La ripresa è attesa anche in virtù di una tendenziale stabilità dei prezzi praticati dal sistema ricettivo italiano che nel mese di giugno, addirittura, registra un valore mediano nella vendita online di 97 euro per camera.
Le diplomazie sono impegnate in costanti contatti e, in attesa di ulteriori aperture o chiusure, è bene consultare il sito viaggiaresicuri.it a cura del Ministero degli Esteri. In attesa che i ministri Ue si incontrino il prossimo 5 giugno per un ulteriore confronto, ecco una panoramica dei Paesi aperti, gli accordi e le quarantene previste nell'INFOGRAFICA INTERATTIVA:
FRANCIA - Parigi in realtà non ha mai chiuso le frontiere, ma per ora gli italiani che vogliono andarvi in vacanza devono avere un'autocertificazione e dichiarazione di assenza di sintomi da Covid-19; gli spostamenti saranno più facili dal 15 giugno quando le regole si allenteranno. Il governo francese ha stanziato un piano senza precedenti da 18 miliardi a sostegno del turismo. I francesi potranno andare in vacanza in Francia a luglio e agosto. L'aeroporto di Orly prevede di riaprire a fine giugno. Alitalia ha mantenuto uno/due voli al giorno Parigi-Roma. E' stato ripristinato il treno Tgv 9245 delle 10.39 Parigi Gare de Lyon - Milano Garibaldi e il ritorno Milano-Parigi delle 09.44. Sopravvive sempre il TER Nizza-Ventimiglia. Air France ha l'obiettivo di operare il 30% dei propri voli entro luglio (contro il 5% attuale).
REGNO UNITO - I viaggi all'estero sono sconsigliati a tempo indeterminato. Dall'8 giugno prevista la quarantena obbligatoria di due settimane per tutti i viaggiatori che entreranno nel territorio britannico. L'aeroporto di London City è chiuso, mentre a Gatwick è in funzione un solo terminal. La ripresa dei voli British Airways per l'Italia è prevista da metà giugno per Fiumicino, Malpensa e Firenze. La ripresa dei voli Aer Lingus per l'Italia è prevista il 1 giugno. Ryanair: prevede di riprendere la maggior parte dei voli dal 1 luglio.
GERMANIA - Berlino discute a livello federale e regionale sulla mobilità interna ed esterna, in particolare per i Laender di confine con Francia, Danimarca, Svizzera e Austria. Punta a stabilire una serie di criteri comuni in Europa a tutela del turista, dal tetto massimo di infezioni (50 per 100 mila abitanti), per avere il via libera a piani di intervento per chi dovesse ammalarsi all'estero. Dal 15 giugno riapre tutte le frontiere ma la vacanza 2020 dei tedeschi sarà principalmente domestica. Lufthansa non ha mai chiuso del tutto le rotte e dal mese prossimo punta a ripristinare i collegamenti su 106 destinazioni prevalentemente con i paesi europei. Ryanair ha annunciato la ripresa a partire da luglio. Si stimano circa 1000 collegamenti al giorno per una copertura del 90% dei collegamenti.
SPAGNA - Sono stati stabiliti diversi porti e 5 aeroporti (Madrid, Barcellona, Palma, Gran Canaria e Málaga) come unici punti d'ingresso in Spagna per ridurre al minimo i rischi di importazione di casi in fase di deconfinamento. IAG (Iberia, British Airways, Vueling ed Air Lingus) prevede di riprendere l'attività non prima di luglio. Il turismo internazionale riprenderà dal primo luglio in condizioni di massima sicurezza: «Il turismo spagnolo avrà ora due nuovi focus fondamentali: la sostenibilità ambientale e la sicurezza sanitaria», ha annunciato il presidente Pedro Sanchez.
AUSTRIA - La riapertura delle frontiere con la Germania è prevista dal 15 giugno. A fine giugno sono in programma anche ulteriori aperture con la Svizzera e con gli altri Paesi confinanti dell'est europeo, con basse percentuali di contagi. La frontiera con l’Italia resta invece chiusa: gli italiani si possono recare in territorio austriaco solo per motivi di lavoro e con una quarantena di 14 giorni. Per entrare in Austria a fini turistici bisogna essere in possesso di un certificato medico attestante un test biologico molecolare negativo per SARS-CoV-2. Il tampone non deve avere più di quattro giorni al momento della richiesta di accesso e senza si potrebbe essere rifiutati oppure obbligati alla quarantena di 14 giorni. Tuttavia l’aeroporto di Vienna dà la possibilità di fare il test in sede. Il 29/05 riaprono le strutture alberghiere. L'Austria ha iniziato una campagna per spingere i connazionali a trascorrere le vacanze nel proprio Paese. il cancelliere Sebastian Kurz ha ribadito al segretario della Svp Philipp Achammer che Vienna è "pronta a ristabilire la piena libertà di circolazione con l'Italia appena la situazione epidemiologica lo consentirà, forse già a metà mese". Se questo non dovesse essere possibile, sarà valutata la proposta avanzata dall'Alto Adige di consentire gli spostamenti "verso l'Alto Adige e le altre regioni che hanno un andamento positivo".
GRECIA - La Grecia riapre le sue frontiere al turismo il 15 giugno, ma già dal primo giugno si può viaggiare per lavoro e per ricongiungimenti familiari. Tuttavia, resta chiusa a italiani, francesi e spagnoli. Il ministero del Turismo ha annunciato venerdì scorso la prima lista di 29 Paesi, tra cui la Cina, che possono inviare turisti in Grecia a partire dal 15 giugno negli aeroporti di Atene e Salonicco. La lista è stata redatta sulla base dei dati epidemiologici e degli annunci dell'Agenzia Ue per la sicurezza aerea (Aesa), seguendo le raccomandazioni degli scienziati greci. Questi viaggiatori saranno sottoposti solo a test a campione per il Covid-19 all'arrivo. Almeno fino al 30 giugno, tutti i turisti provenienti da un aeroporto della lista dell'Aesa delle aree ad alto rischio di trasmissione sono obbligati a essere testati all'arrivo e dovranno passare una notte in un hotel designato. Secondo il ministro greco del Turismo, Harry Theocharis, se il test è negativo, il passeggero deve essere messo in quarantena per sette giorni, mentre se il test è positivo, la quarantena sarà controllata e durerà 14 giorni. Il ministro sottolinea che le autorità greche si concentreranno sugli aeroporti di partenza ma non sulla nazionalità dei viaggiatori. A partire dal 1° luglio, i voli internazionali sono ammessi in tutti gli aeroporti della Grecia e i visitatori sono sottoposti a test a campione all'arrivo, mentre ulteriori restrizioni saranno annunciate in un secondo momento.
CROAZIA - I confini sono aperti e il Governo non ha previsto forme di quarantena o isolamento. È in preparazione un'applicazione sulla quale gli stranieri potranno preannunciare il loro arrivo esibendo a prenotazione alberghiera per accelerare l'ingresso nel Paese ai valichi di confine. SLOVENIA - È stato il primo Paese ad avere dichiarato la fine dell’emergenza ma continua con i controlli alle frontiere e ha deciso di imporre una quarantena di 14 giorni a chi entra. Come per l’Austria può entrare solo chi ha un test negativo non più vecchio di 4 giorni. Sono previste esenzioni dalla quarantena, oltre che per i turisti muniti di prenotazione alberghiera, anche per i cittadini dei paesi identificati come sicuri, elenco nel quale al momento figura solo la Croazia, per le persone con residenza temporanea o permanente in Slovenia, per i proprietari di immobili, per le persone che necessitano di cure mediche, per i titolari di passaporti diplomatici e per tutti coloro che viaggiano attraverso la Slovenia verso un altro Paese nel giorno stesso di ingresso.
CIPRO - L’isola resta off limits per gli italiani. Sarà parzialmente riaperta ai turisti da luglio, ma solamente per chi proviene da Paesi con tassi di infezione bassi come Danimarca, Norvegia, Islanda, Grecia e Israele.
DANIMARCA - La Danimarca ha già allentato i controlli alle frontiere con gli altri paesi scandinavi e con la Germania per permettere alle coppie transfrontaliere rimaste separate durante i mesi del lockdown di incontrarsi di nuovo. Le persone devono però dimostrare alla polizia danese di avere una relazione da almeno sei mesi. E per provarlo dovranno mostrare messaggi, foto o lettere che attestino la relazione.
REPUBBLICA CECA - Il governo ceco ha aperto tutti i passaggi ai confini con la Germania, l'Austria e la Slovacchia. I controlli sono ormai effettuati solo sporadicamente, ma rimane comunque obbligatoria - fino all'8 giugno - la presentazione del test negativo di Covid-19 al rientro nel Paese. Ripristinati i voli nella zona Schengen dagli aeroporti di Praga-Kbely, Brno, Ostrava, Karlovy Vary e Pardubice.
POLONIA - Isolamento obbligatorio per chi va in Polonia, ma dal 13 giugno le restrizioni si allenteranno anche se non per l'Italia, che resta ancora sotto osservazione.
LITUANIA - Ha revocato il primo giugno la regola dell'autoisolamento di 14 giorni per i viaggiatori provenienti da 24 Paesi europei. I viaggiatori provenienti da Malta, Irlanda e Spagna sono ancora soggetti all'autoisolamento obbligatorio per 14 giorni, mentre è ancora vietato viaggiare da Belgio, Svezia, Portogallo e Regno Unito. Finora la Lituania ha ripreso i voli regolari per Lettonia, Estonia, Germania, Norvegia, Paesi Bassi e prevede di riattivare l'operatività dei voli per Danimarca, Israele e Finlandia nella prossima settimana.
COMPAGNIE AEREE - Anche la
va verso una graduale ripresa. Alitalia ha presentato il volo a lungo raggio da Roma a New York, un giorno prima della riapertura delle frontiere italiane verso gli altri Paesi dell'area Schengen. Il volo, della durata di otto ore, sarà effettuato due volte a settimana. Dall'inizio di marzo, il lockdown ha bloccato la compagnia aerea, tranne che per alcuni voli cargo e alcuni rotte organizzate per rimpatriare gli italiani dai luoghi pericolosi della diffusione pandemica. La compagnia aerea ha ripreso anche i voli tra Roma e le città sarde di Alghero e Olbia, così come i voli tra Roma e le città spagnole di Barcellona e Madrid. Tutti i voli si svolgono con le regole di distanziamento sociale in vigore e sono limitati al 33-50% della capacità a seconda del tipo di aeromobile. La più grande compagnia aerea tedesca Lufthansa ha annunciato che a partire dall'8 giugno renderà obbligatorio l'uso della protezione per la bocca e il naso a bordo. Questo cambiamento si applicherà inizialmente a Lufthansa, Eurowings e Lufthansa Cityline e sarà effettivo fino al 31 agosto 2020."excerpt": "I Paesi aperti, gli accordi e le quarantene. L'Italia è in prima linea offrire una boccata d'ossigeno al settore che nel nostro Paese vale il 13% del Pil e oltre 4 milioni di lavoratori.",
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