Bruxelles - La Commissione europea ha presentato un “Piano di azione” per cercare di allentare la pressione dei flussi di migranti dal Nord Africa verso l’Italia sulla rotta del Mediterraneo centrale. Le misure principali riguardano un codice di condotta per le organizzazioni non governative, un piano di lavoro sui Paesi della sponda sud del Mediterraneo con Libia e Tunisia in testa affinché dichiarino e presidino le loro aree di 'search and rescue', una sorta di 'regionalizzazione' dell'operazione Triton per la condivisione dell'onere tra i Paesi Ue che si affacciano sul Mare Nostrum, 81 milioni di euro di stanziamenti e la promessa di altri 200 milioni.

Il piano è diviso in tre parti: la prima contiene le misure che intende attuare la Commissione, la seconda delle raccomandazioni ai paesi dell’Unione e la terza quelle rivolte all’Italia in particolare.

  • L'Italia è chiamata a preparare, in consultazione con la Commissione Ue e sulla base di un dialogo con le Ong, un codice di condotta per "fare chiarezza" sulle regole, sgomberando così il campo da "equivoci", "incidenti" o elementi di "pull factor" (fattori di richiamo).
  •  Bruxelles offre il suo sostegno alla creazione in Libia di un centro di coordinamento e soccorso marittimo (Sar) pienamente operativo già dal 2018. E invita Tunisia e la Libia a dichiarare le rispettive aree di ricerca e salvataggio. Per questo la Commissione intende incrementare ulteriormente la capacità delle autorità libiche grazie a un progetto dotato di 46 milioni di euro e preparato congiuntamente con l'Italia.
  • Bruxelles punta anche a un miglioramento della cooperazione tra Italia e Malta sull'area di ricerca e salvataggio (attualmente anche in questo caso è l'Italia a farsene carico).
  • L'Agenzia europea delle Guardie di frontiera dovrebbe inoltre esaminare con urgenza le proposte italiane sull'operazione congiunta Triton, per una sorta di 'regionalizzazione' della missione e la condivisione dell'onere dei migranti soccorsi con altri porti.
  • La Commissione mobilita immediatamente 35 milioni di euro per la gestione della migrazione in Italia. In aggiunta ai 200 milioni di euro già stanziati nel 2017 per la "finestra" per l'Africa settentrionale del Fondo fiduciario Ue-Africa, intende garantire finanziamenti equivalenti per il 2018 e gli anni successivi con contributi del bilancio Ue e degli Stati, che ancora però non sono sul tavolo.
  • Si pensa inoltre di collaborare con la Libia per rafforzare i controlli sulla frontiera meridionale, in cooperazione con i paesi del G5 Sahel e gli Stati membri ed il sostegno finanziario dell'Ue.
  • Si vogliono intensificare gli interventi per stipulare accordi di riammissione (o accordi informali equivalenti) con i Paesi di origine e di transito, col sostegno degli Stati membri. Oltre a intensificare in particolare la cooperazione con Niger and Mali nell'ambito del quadro di partenariato per prevenire gli spostamenti verso la Libia.
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