Bruxelles rivendica il sostegno dato dal Next Generation Eu alla crescita dopo la pandemia, l'aumento di investimenti e occupazione, e la capacità di mitigare gli effetti della guerra in Ucraina. Nell'ambito del dispositivo ad oggi sono già stati sborsati nel complesso 225 miliardi di euro dei 723 miliardi totali. E al primo febbraio 2024 sono stati raggiunti 1.153 traguardi e obiettivi su 6.266 (il 18%), con segnalazioni dai Paesi sul completamento di altri 1.238 traguardi intermedi e finali (38%). "Prevediamo che oltre la metà, il 54%, di tutti i traguardi e gli obiettivi saranno completati entro la fine del 2024", ha fatto sapere il commissario europeo per l'Economia, Paolo Gentiloni. 

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Stando ai numeri offerti nella valutazione di medio termine del Recovery fund redatta da Bruxelles, l'Italia è il Paese che ha centrato il numero più alto di traguardi e obiettivi del Pnrr nell'Ue: sono 178 portati a termine sui 527 impegni presi. "Il rapporto conferma che l'attuazione del Pnrr italiano va avanti con grande efficacia e rapidità e che l'Italia è prima in Europa per obiettivi, riforme e investimenti realizzati", ha festeggiato il ministro per gli Affari europei Raffaele Fitto, esprimendo "grande soddisfazione" ed evidenziando che si tratta di "un riconoscimento molto importante del lavoro di squadra fatto finora" e di "uno stimolo a proseguire con efficacia e determinazione il nostro lavoro".

Alle spalle dell'Italia si collocano la Spagna (121 su 416 realizzati) - che insieme all'Italia è il Paese ad aver chiesto i fondi più consistenti del Recovery (rispettivamente 194,4 miliardi e 163 miliardi di euro) - e la Croazia (104 su 372). L'Italia appare invece nella media europea rispetto alla crescita ulteriore dell'economia attesa grazie al dispositivo. "Da qui al 2026 noi proiettiamo un impatto medio di un punto e mezzo di Pil nel 2026" aggiuntivo nell'Ue, grazie all'apporto del Pnrr, "e l'Italia ne avrà uno nella media", ha sottolineato Gentiloni, precisando però di non credere "a questa modellistica". "Dobbiamo essere consapevoli che queste riforme e investimenti servono per il futuro del nostro Paese come per il futuro dell'intera Europa".

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Nel dettaglio, Bruxelles che il Next Generation Eu potrà aumentare il Pil reale dell'Ue fino all'1,4% nel 2026 rispetto a uno scenario senza lo strumento. L'attesa è però che i benefici maggiori vengano dalle riforme, il cui impatto non è considerato da questi modelli statistici e che si dispiegheranno nel lungo periodo. Per ora, però, l'impulso all'economia del Pnrr risulta inferiore alle attese: la crescita in più stimata a fine 2022 è stata dello 0,4%, mentre nel 2020 la Commissione si aspettava che sarebbe stata decisamente superiore e pari all'1,9%. Quanto agli investimenti pubblici, sono stimati al 3,3% del Pil nel 2023 e attesi al 3,4% nel 2024, rispetto al livello del 3% del Pil del 2019. L'occupazione, poi, è attesa in crescita dello 0,8% nel breve periodo.

Gelate dal vicepresidente Il vicepresidente della Commissione Valdis Dombrovskis le ultime speranze sulla possibile proroga del Recovery oltre la naturale scadenza del 2026. Completare i piani per tempo è "fattibile", è la sua osservazione, mentre "cambiare le scadenze è questione molto complessa che implica l'unanimità tra i Paesi membri. Non ci sembra probabile".