Bruxelles - I prezzi dell'energia sono ancora troppo alti, il dossier va affrontato con unità. Una manciata di giorni dopo il vertice di Praga il premier Mario Draghi torna ad 'alzare la voce' sul dossier gas e questa volta lo fa al tavolo dei Grandi del pianeta. Ad ascoltarlo ci sono i leader del G7 e la presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen, che da qui alle prossime due settimane avrà l'onore e soprattutto l'onere di formulare una proposta che accontenti tutti i 27. "Stiamo lavorando a tutta velocità, sulla riduzione della domanda ma anche sui prezzi e sugli investimenti", hanno ribadito dalla Commissione. Ed una delle ipotesi che, in queste ore, starebbe guadagnando terreno è quella di mettere un cosiddetto price cap dinamico - di fatto una forchetta - all'indice Ttf della borsa di Amsterdam.

Lo schema del piano d'azione di Bruxelles andrà a toccare, a grandi linee, la gestione della domanda energetica, un cap al prezzo del gas che forma il costo dell'elettricità e, nel lungo periodo, una vera e propria riforma del mercato. "Probabilmente il price cap sarà un intervallo entro il quale il Ttf potrà variare senza avere questi picchi di volatilità assurdi. Direi che su questo stiamo convergendo", ha spiegato il ministro per la Transizione ecologica, Roberto Cingolani, tornando a puntare il dito contro la borsa di Amsterdam: "Il Ttf è totalmente sganciato dalla realtà. Stiamo pagando questa cosa e un ritardo nell'agire. Non stiamo pagando una reale mancanza di gas".

La Commissione si muoverà in realtà su più opzioni, inclusa quella di un price cap da negoziare, attraverso contratti a lungo termine, con i fornitori affidabili. Sullo sfondo c'è, soprattutto, il pressing di diverse cancellerie su Bruxelles e, indirettamente sulla Germania, che si appresta a mettere in campo uno scudo da 200 miliardi. Berlino, sul price cap, continua a restare scettica mentre nelle scorse ha aperto, salvo poi fare dietrofront, sulla possibilità di fare debito comune per affrontare il caro prezzi. L'impressione, secondo più di una fonte a Bruxelles, è che nel nome del level playing field su uno dei due punti dovrà fare qualche concessione.

Ecco le misure messe fin qui sul tavolo da von der Leyen, che dovranno essere aggiornate con la nuova proposta di price cap:

  • PRICE CAP SUL GAS NEGOZIATO CON I FORNITORI - L'esecutivo Ue propone di trattare con i partner affidabili - Norvegia e Usa su tutti - per ridurre i prezzi del gas importato di ogni tipo e aprire così corridoi capaci di garantire la sicurezza delle forniture.
  • PRICE CAP SUL GAS PER L'ELETTRICITA' - Fissazione a livello nazionale di un tetto massimo al prezzo del gas utilizzato per la produzione di energia elettrica per limitare l'impatto inflazionistico del primo sulle bollette dell'elettricità.
  • PRICE CAP INTRA-UE - Un altro tipo di tetto allo studio riguarda il gas scambiato all'interno dell'Ue, e non quello importato, in attesa di intervenire sull'indice Ttf.
  • NUOVO INDICE ALTERNATIVO AL TTF - Introduzione di un indice complementare alternativo al il Title Transfer di Amsterdam, il principale parametro di riferimento per il prezzo di tutto il gas scambiato, ritenuto "non più rappresentativo".
  • FONDI EXTRA - Al vaglio nuove fonti di finanziamento per aumentare la potenza di fuoco del RePowerEu. La loro introduzione potrebbe richiedere la creazione di un nuovo strumento comune.
  • * RIFORMA MERCATO ELETTRICO - Il primo disegno sarà presentato da Bruxelles a Consiglio e Parlamento entro la fine dell'anno. * ACQUISTI COMUNI - La nuova piattaforma energetica Ue sarà centrale per accaparrarsi forniture di gas competitive a livello mondiale. Anche l'industria è invitata a prendervi parte. (ANSA).
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