Roma - Un accordo bipartisan contro la "pseudo scienza" che mette per una volta insieme i principali antagonisti della più recente stagione politica. Beppe Grillo e Matteo Renzi hanno firmato, insieme a molti altri esponenti più o meno noti, un 'patto per la scienza', una sorta di gentlemen's agreement proposto dagli immunologi Roberto Burioni e Guido Silvestri, per sostenere la ricerca scientifica e contrastare la pseudomedicina. E' una svolta di rilievo soprattutto per il via libera di Grillo, fondatore di un Movimento che annovera tra le sue fila anche convinti No Vax e il cui ministro della Salute, Giulia Grillo, è di recente finita nel mirino dopo le polemiche dimissioni del presidente dell'Istituto superiore di sanità Walter Ricciardi a causa delle "posizioni antiscientifiche" da lui attribuite al governo.

IL PATTO -  Il documento contiene 5 punti.

  1. "Tutte le forze politiche italiane si impegnano a sostenere la Scienza come valore universale di progresso dell'umanità, che non ha alcun 'colore politico'".
  2. "Nessuna forza politica italiana si presta a sostenere o tollerare in alcun modo forme di pseudoscienza e/o di pseudomedicina che mettono a repentaglio la salute pubblica (i.e., negazionismo dell'AIDS, anti-vaccinismo, terapie non basate sull'evidenza scientifica, etc.).
  3. "Tutte le forze politiche italiane si impegnano a governare e legiferare in modo tale da fermare l'operato degli pseudoscienziati".
  4. "Tutte le forze politiche italiane s'impegnano a implementare programmi capillari d'informazione sulla Scienza per la popolazione, a partire dalla scuola dell'obbligo".
  5. "Tutte le forze politiche italiane si impegnano affinchè si assicurino alla Scienza adeguati finanziamenti pubblici, a partire da un immediato raddoppio dei fondi ministeriali per la ricerca biomedica di base".

LE REAZIONI - "Oggi è successa una cosa molto importante. Perché ci si può dividere su tutto, ma una base comune deve esserci" ha esultato Burioni, nei cui confronti, per altro, è arrivata immediata una presa di distanza del garante pentastellato. "Ho ricevuto il presente appello dal Professor Guido Silvestri. Non conosco il Professor Roberto Burioni", ha precisato Grillo che, tuttavia, nel merito aderisce all'appello. "Il progresso della scienza deve essere riconosciuto come un valore universale dell'umanità e non può essere negato o distorto per fini politici e/o elettorali", ha dichiarato il fondatore M5s. E poco importa se a proporgli la sottoscrizione del patto sia stato Silvestri, professore della Emory University di Atlanta (Georgia) e consulente del M5S per le questioni scientifiche: colui, insomma, che ha suggerito al Movimento la posizione sui vaccini, contro l'obbligo ma anche contro i No vax. Grillo, ormai sempre più libero dagli obblighi imposti dalla linea di partito, ha negato svolte di alcun genere e bollato le polemiche sorte sulla sua presa di posizione come chiacchiere da "terrapiattisti". "Io critico l'obbligatorietà dei vaccini che è questione politica; non i vaccini in sè, che quando sono sicuri ed efficaci rappresentano il frutto della scienza", haaffermato.

"La posizione pro-scienza è nel contratto di governo, tutte le azioni messe in campo in questi primi mesi dimostrano che per questo esecutivo il ruolo della scienza e della competenza sono irrinunciabili e non potrebbe essere altrimenti" mette in chiaro la ministra della Salute M5S Giulia Grillo. "Io ho fatto vaccinare i miei bambini", ha detto il ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture, Danilo Toninelli, spiegando che anche lui avrebbe firmato il 'Patto per la scienza', ma vorrebbe "ragionare sull'obbligatorietà e su come farla meglio". Il presidente della commissione Sanità di palazzo Madama, il 5 Stelle Pierpaolo Sileri, ha lodato il passo di Grillo: "Ci sarà qualcuno che dissentirà ma quello che dobbiamo cercare è la verità". Si è schierata con Grillo anche la senatrice 'ortodossa' Elena Fattori: "Un sentito grazie al fantastico Beppe Grillo che come al solito si dimostra 'oltre'", ha lasciato scritto in un post.

Silenzio assordante, invece, dalla Lega, ma neppure Luigi Di Maio si è espresso, forse per evitare nuove frizioni con l'alleato di governo. Nè si è espressa la senatrice Paola Taverna, mantenendo la promessa del silenzio dopo le polemiche sorte quando aveva raccontato che per "immunizzarci da piccola andavamo a trovare i cugini malati".

PIENO SOSTEGNO DA UE - "Pieno sostegno". Così il commissario Ue alla Salute, Vytenis Andriukaitis, ha espresso il suo supporto su Twitter al manifesto pro-vaccini del virologo italiano Roberto Burioni. Il commissario ha retwittato l'estratto di un'intervista video di Burioni per EuroNews in cui lo scienziato ricorda che "un numero corretto di vaccini per un bambino dovrebbe essere deciso da medici e scienziati, non dai politici". Nel video Burioni osserva: "penso sarebbe un bel risultato se in una discussione politica, che dovrebbe essere totalmente libera in un Paese libero, non sentissi un ministro del mio governo dire che dieci vaccini sono troppi per il sistema immunitario di un bambino".

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