Roma - Nel corso del 2017 sono state 39 le espulsioni dal territorio italiano di stranieri per motivi di pericolosità sociale. Secondo i dati del Viminale, dal gennaio 2015 sino ad aprile 2017, sono in tutto 171 i soggetti gravitanti in ambienti dell'estremismo religioso espulsi con accompagnamento nel paese di provenienza.
Secondo i dati trasmessi dal Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria (Dap), risulta inoltre che nelle carceri italiane 170 detenuti sono sottoposti a specifico 'monitoraggio', a cui se ne aggiungono 80 ‘attenzionati’ e 125 'segnalati', per un totale di 375 individui. In questo quadro, risulta che i soggetti detenuti in Italia per reati legati al terrorismo internazionale sono 45 e si trovano ristretti nelle sezioni di 'Alta Sicurezza 2' delle case circondariali di Benevento, Brindisi, Lecce, Nuoro, Sassari, Tolmezzo, Torino, Roma Rebibbia e Rossano. Inoltre 27 di questi detenuti sono ristretti presso gli istituti della Sardegna, in ragione delle caratteristiche delle strutture altamente moderne e adatte a coniugare le esigenze di trattamento specifiche di questa tipologia di detenuti con quelle di sicurezza.
"L'amministrazione penitenziaria – ha detto il ministro della giustizia Andrea Orlando - sta opportunamente approfondendo l'ipotesi di utilizzare in futuro anche tali strutture alla prevenzione del rischio di radicalizzazione, conformemente alle indicazioni di organizzazioni internazionali e dell'Unione europea volte ad assicurare il potenziamento delle forme di esecuzione della pena più adeguate a favorire il reinserimento sociale dei detenuti che non si siano resi colpevoli di reati efferati e che non destino particolare allarme sociale”.