Il 6 febbraio 2024 è arrivato l'accordo tra i negoziatori europei sulla direttiva contro la violenza sulle donne. Ma lo stupro non è diventato un reato europeo. Il testo parla di 'mancanza di consenso' ma non è andato oltre, scatenando la delusione e la polemica. Il passo avanti, sollecitato da più parti, è stato bloccato da uno sbarramento trasversale, capitanato da Francia, Germania, Austria e Paesi Bassi che si sono trincerate dietro ragioni tecniche giuridiche sulle modalità di adozione della proposta, non trattandosi di un 'eurocrimine'. E sulla stessa linea si sono schierati altri Paesi tradizionalmente conservatori come Polonia, Ungheria, Malta, Cechia, Estonia, Bulgaria e Slovacchia. L'Italia era invece a favore. Come aveva chiesto il ministro della Giustizia Carlo Nordio al Consiglio Ue del giugno 2023 che ha dato il via libera ai negoziati a 27 sulla direttiva.

Per la prima volta, comunque, ci saranno norme a livello europeo sulla criminalizzazione di alcune forme di violenza di genere e misure per un migliore accesso alla giustizia, alla protezione e alla prevenzione. Si interviene contro la mutilazione genitale femminile, conto tutta una serie di violenze informatiche, come la condivisione non consensuale di materiale intimo, stalking, molestie, incitamento alla violenza o all'odio basati sul sesso o sul genere della vittima. Si cerca di affrontare il problema delle poche denunce di violenza contro le donne e violenza domestica introducendo procedure mirate e si chiedono agli Stati servizi dedicati.

Nei numeri, la violenza di genere è ancora un buco nero in Europa. I dati a volte mancano, sono difficilmente comparabili perché non tutti i Paesi classificano i reati di genere allo stesso modo, spesso non sono aggiornati. Eurostat rileva 6.593 omicidi volontari di donne in Europa tra il 2011 e il 2021, di cui 4.208 compiuti da partner e 2.385 da familiari (le cifre però riguardano venti Paesi sui ventisette membri dell'Ue). Raccogliendo i dati nazionali più recenti del 2023, in Italia si sono verificati 120 casi di femminicidio, in Germania 193, in Francia 94, in Spagna 56, in Belgio 25. L'ufficio di statistica europeo nel 2021 parlava di una media di circa quattro donne uccise ogni giorno in Europa.

Puntando la lente sull'Italia, nel quarto trimestre del 2023 si è registrato un picco di chiamate al 1522 - il numero antiviolenza e stalking - "mai osservato in passato". "Sebbene già nei tre trimestri del 2023 il numero delle chiamate per telefono e chat al 1522 abbia registrato una crescita rispetto agli anni precedenti, solo nel quarto trimestre esso arriva a totalizzare 21.132 chiamate valide con un incremento percentuale dell'88,9% rispetto al trimestre precedente e del 113,9% rispetto allo stesso periodo del 2022 (pari a 9.887 chiamate valide)", spiega l'Istat, evidenziando che la maggior parte delle vittime che si rivolgono al servizio non denuncia la violenza subita alle autorità competenti (il 65,5%). E per tutto il 2023 i dati evidenziano una persistente resistenza a denunciare: il 58,4% delle vittime infatti dichiara di non denunciare anche se la violenza subita dura da anni. 

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Il picco registrato nel quarto trimestre, viene evidenziato, non risulta concentrato nella settimana dedicata alla celebrazione della giornata della violenza contro le donne del 25 novembre e non raggiunge i valori toccati dal periodo del lockdown (2021) ma il volume delle chiamate cresce progressivamente dal 18 novembre e si attesta su valori elevati anche dopo la giornata commemorativa. "Ad incidere fortemente sulla crescita dei volumi del quarto trimestre hanno certamente contribuito le campagne promozionali, ma anche i noti fatti di cronaca (il femminicidio Giulia Cecchettin, ndr) che hanno agito potentemente sulla sensibilità dell'opinione pubblica sul fenomeno della violenza sulle donne".